Esattamente 40 anni fa ci lasciava Gianni Rodari, lo scrittore italiano più amato dai ragazzi
Al grande autore è dedicata la Scuola dell’Infanzia di Calerno
Il 14 aprile del 1980, esattamente 40 anni fa, moriva Gianni Rodari, pedagogo, giornalista, considerato il maggiore favolista del XX secolo e senza dubbio uno degli scrittori più amati dai bambini e dai ragazzi di ogni epoca. Quest’anno ricorre anche il centenario della sua nascita; un’occasione in più per celebrare il grande scrittore al quale è stata intitolata la Scuola dell’Infanzia di Calerno.
Vogliamo ricordare Gianni Rodari attraverso le sue stesse parole, scelte tra le tante filastrocche meravigliose che ha inventato: un modo sincero, limpido e originale di guardare il mondo e di ascoltarlo, con il suo “orecchio acerbo”.
Un signore maturo con un orecchio acerbo
Un giorno sul diretto Capranica-Viterbo
vidi salire un uomo con un orecchio acerbo.
Non era tanto giovane, anzi, era maturato
tutto, tranne l’orecchio, che acerbo era restato.
Cambiai subito posto per essergli vicino
e potermi studiare il fenomeno per benino.
Signore, gli dissi dunque, lei ha una certa età
di quell’orecchio verde che cosa se ne fa?
Rispose gentilmente: – Dica pure che sono vecchio,
di giovane mi è rimasto soltanto quest’orecchio.
È un orecchio bambino, mi serve per capire
le voci che i grandi non stanno mai a sentire:
ascolto quello che dicono gli alberi, gli uccelli,
le nuvole che passano, i sassi, i ruscelli,
capisco anche i bambini quando dicono cose
che a un orecchio maturo sembrano misteriose…
Così disse il signore con un orecchio acerbo
quel giorno, sul diretto Capranica-Viterbo.
di Gianni Rodari
(da Parole per giocare, Firenze, Manzuoli, 1979)