Dalla Cina con… amore!
Il racconto della storia particolare che sta dietro uno dei tanti generosi contributi arrivati in queste settimane alla nostra AUSL
(di Eva Coïsson)
In questi giorni resi difficili dal coronavirus, molte persone che non sentivo da tempo mi hanno contattato dall’estero per sapere come stavamo, io e la mia famiglia. Avendo i miei genitori vissuto in Cina per 4 anni, molte persone che avevano conosciuto allora hanno colto l’occasione per riprendere i contatti, alcuni senza sapere che nel frattempo, ormai un anno fa, mio padre se n’era andato, per tutt’altra malattia. Tra queste persone, quella che fu la segretaria di mio padre presso l’Ambasciata d’Italia a Pechino – e che ora si è trasferita in Canada – è rimasta particolarmente colpita dalla triste notizia e mi ha chiesto come poteva fare per aiutare l’Italia (e il nostro territorio in particolare) per affrontare meglio questa emergenza. Le avevo suggerito, se voleva, di fare una donazione all’Azienda Sanitaria della provincia di Reggio Emilia, che oltre ad occuparsi dei malati di coronavirus oggi, aveva curato mio padre fino a quando è stato possibile. Pochi giorni dopo lei mi ha mandato la ricevuta del suo versamento di 5000 dollari canadesi: l’equivalente di circa 3500 euro, un importo tutt’altro che trascurabile per una semplice segretaria! Il suo desiderio, per dirlo con le sue stesse parole, era di “ricordare il prof. Coïsson e di dare un tributo al suo grande amore per gli esseri umani, alla sua intelligenza, al suo talento e alla sua dedizione al lavoro, alla sua gentilezza e alla cura silenziosa per le persone che gli stavano intorno” oltre che per “sottolineare l’amicizia tra Italia e Cina che ho potuto personalmente sperimentare nei 12 anni in cui ho lavorato presso l’Ufficio Scientifico dell’Ambasciata d’Italia a Pechino”.
Un piccolo ma significativo esempio di come nei momenti più bui possano rinsaldarsi i rapporti tra le persone e, perché no, anche tra i popoli.