Non ho mai considerato l’Europa come un tema per il quale essere contro o a favore. Ho sempre considerato l’Europa, e continuerò a farlo, come la mia casa, la mia patria. Per questo, a maggior ragione oggi, mi sento più cittadino europeo che cittadino italiano.
Ho conosciuto l’Europa grazie a un progetto di teatro che mi ha permesso di essere ospitato in una famiglia francese a Bordeaux e in una olandese a Utrecht. Questo tipo di esperienze ti fanno comprendere quanto la diversità culturale sia un valore da difendere e non un’eresia da combattere.
Non è certo facile adeguarsi alle abitudini di famiglie diverse dalla propria, soprattutto quando si è ospiti, ma realizzare che quelle stesse abitudini ti hanno arricchito e fatto crescere vale lo sforzo, anche se significa andare a scuola in bicicletta percorrendo il centro di un’infernale Amsterdam o tagliare la pizza con le forbici da cucina.
Per questo mi sento di consigliare a tutti i ragazzi di sfruttare ogni singola possibilità per viaggiare in Europa, che siano i progetti Erasmus o altre iniziative, perché sono occasioni per diventare veramente consapevoli del mondo in cui viviamo. Inizialmente il pensiero di lasciare per la prima volta la propria famiglia per vivere in un’altra casa, a migliaia di chilometri dalla propria, può spaventare, come può spaventare il divario culturale e l’ostacolo della lingua. A mio parere, le esperienze più belle e significative sono quelle che hanno in sé un briciolo di incoscienza. Alla fine, se non siamo incoscienti a 20 anni non lo saremo mai più.
Non accontentatevi di quello che vi viene detto, insegnato, somministrato dalle migliaia di fonti di cui oggi possiamo disporre. Siate affamati di conoscenza ma andatevela a prendere.
Fatevi delle domande per il semplice gusto di cercare le risposte in un luogo che non è casa vostra.
Siamo noi gli anticorpi di questo paese malato di sufficienza, di ipocrisia, di razzismo. Quella contro l’ignoranza è una battaglia che ci riguarda e che possiamo vincere con le armi della curiosità.
Viaggiare per l’Europa mi ha fatto capire che non siamo soli, che ci sono altri ragazzi che combattono la stessa battaglia, che hanno abitudini diverse e magari tagliano la pizza con le forbici da cucina, ma credono in quei valori su cui l’Europa poggia i propri piedi: libertà, uguaglianza, dignità e democrazia.
E allora è stato più semplice sentirsi a casa, a migliaia di chilometri da casa mia.
(Daniele Iafulli)