“Senti chi parla”: consigli per comunicare coi nostri figli
Si è svolta il 12 marzo la prima di una serie di interessanti serate organizzate dai genitori delle scuole primarie di Sant’Ilario e Calerno
(di Eva Coïsson)
Sembra una cosa facile, quasi una banalità, comunicare in famiglia. Parlare in pubblico può mettere ansia, comunicare efficacemente sul lavoro è una abilità ricercata ma parlare con i propri figli… cosa vuoi che sia? E invece è più complicato di quanto si pensi, soprattutto se si vuole che questa comunicazione sia efficace. Per questo un gruppo di genitori delle tre scuole primarie di Sant’Ilario e Calerno (Munari, Collodi e Calvino) hanno pensato di proporre alcuni incontri pubblici con il contributo di una psicologa, Lara Montanari, esperta dell’età evolutiva, che da anni collabora con l’Istituto Comprensivo e fornisce supporto a studenti e insegnanti. Grazie anche alla disponibilità della Preside prof.ssa Attanasio, alcune ore sono state messe a disposizione dei genitori che hanno così potuto organizzare una serie di serate divulgative.
La prima si è tenuta martedì 12 marzo al Piccolo Teatro in Piazza, dove numerosi genitori sono accorsi per cercare di capire come fare in modo che i propri figli ascoltino quello che gli si dice… e sono venuti a casa con molte altre utili informazioni e consigli, anche sul dialogo nella coppia.
Con il suo eloquio brillante, condito di numerosi esempi tratti dalla vita quotidiana, la dott.ssa Montanari ha catturato l’attenzione dei presenti, spiegando innanzitutto che i nostri figli devono imparare ad ascoltare (altrimenti a scuola il lavoro delle maestre diventa impossibile), così come noi dobbiamo imparare ad ascoltare loro (davvero, non con un orecchio, mentre abbiamo la testa da un’altra parte e le mani impegnate in qualcos’altro). Ad esempio, bisogna mantenere il contatto “naso-ombelico”, ovvero fare in modo che quando ci si parla ci si guardi anche, stando in posizione frontale, oppure si può chiedere all’interlocutore di ripetere ciò che gli si è detto, se particolarmente importante, per assicurarsi della comprensione. Inutile poi lamentarsi della scarsa efficacia della comunicazione se si parla davanti alla tv o a un videogioco, o se non si rispettano i turni di parola, a casa come a scuola. La relatrice ha poi sottolineato l’importanza dell’osservazione – per capire i nostri figli con gli occhi prima ancora che con le parole – e di imparare il loro linguaggio, cercando di interessarsi e farsi spiegare le loro passioni, almeno quanto basta per capirli. Per favorire la comunicazione andrebbe anche evitato il vizio (soprattutto delle mamme) di dare risposte, risolvere i problemi o finire le frasi al posto dei propri figli: meglio piuttosto insistere sulle domande, per invogliare il bambino a parlare, ad esprimersi, a risolvere i problemi in autonomia, incoraggiandolo e non interrompendolo. Ma la regola più importante rimane sempre una: comunicare stima e amore ai propri figli ogni giorno e in ogni circostanza.
Vista la buona partecipazione e la soddisfazione di tutti i presenti alla prima puntata, consigliamo a chi se l’è persa di non mancare ai prossimi due appuntamenti: il 2 aprile, quando si parlerà di emozioni da comprendere e vivere con i nostri bambini, sempre al Piccolo Teatro in Piazza, e il 14 maggio in Sala Civica a Calerno, con l’accattivante e provocatorio titolo “Le 18 regole per rovinare i propri figli”. Non mancate!