“L’ALTRA FIGLIA” di Annie Ernaux
Quando la scrittura mette nero su bianco il proprio legame con la vita
Appena bambina, a 10 anni, mentre gioca in cortile con un’amica, l’autrice ascolta per caso le parole della mamma che si confida con una elegante signora fuori dalla drogheria gestita dalla famiglia, e la sua vita cambia per sempre: scopre che ha avuto una sorella (“era più buona di questa” dice tra l’altro la mamma), morta ancora piccola due anni prima che lei nascesse. Quell’altra figlia, appunto, di nome Ginette, che malgrado i tentativi di salvarle la vita, a soli sei anni era morta durante una epidemia di difterite nel 1938 (il vaccino contro quella orrenda malattia sarebbe stato introdotto pochi mesi dopo).
La scoperta segna e segnerà la vita della bambina e poi della donna che divenne. Questo “L’altra figlia” è un breve racconto di Annie Ernaux, poco più di 80 pagine, nella forma di una lettera impossibile inviata virtualmente alla sorella morta. Come in altri suoi romanzi, sempre autobiografici, quali “Gli anni” e “Il posto”, la Ernaux tesse una trama che intreccia il passato con il presente, i vivi con i morti, condensando il dramma di una intera esistenza, quella dei suoi genitori, con il proprio destino di figlia nata per sostituire la sorella morta.
Lei non rivelò mai ai genitori che conosceva il loro segreto, e continuò a osservare la foto sfocata della morta che lei credeva essere di sé stessa piccolissima e non della sorella morta come in effetti era; continuò a dormire nel lettino dell’”altra”, a sentire qualche vago racconto della cugine più grandi, a interrogarsi sul perché della morte di quella bambina, con la quale ora sapeva di doversi confrontare nei ricordi e negli affetti. La scrittrice dichiarò poi che da anni e anni aveva in mente questa lettera da rivolgere alla sorella morta, sempre trattenuta da una sorta di ricerca di autolegittimazione come figlia che quel lontano giorno era stata in lei quasi soffocata. Scriverà la Ernaux nella lettera: «Io non scrivo perché tu sei morta. Tu sei morta perché io possa scrivere».
Anche qui Annie Ernaux si conferma una scrittrice dal talento eccezionale, dalla scrittura asciuta ed efficace, capace di toccare le corde più sensibili dei sentimenti umani. (Giorgio Spaggiari)
“L’ALTRA FIGLIA” di Annie Ernaux – Editore: L’orma – Collana: Kreuzville Aleph – 2016