L’onda lunga (e buona) del Natale
Distribuiti quasi duemila euro alle scuole di S.Ilario e Calerno derivanti dai proventi del Natale. L’assessore al commercio Bellei: “Fantastica iniziativa: commercianti, scuole e comune hanno dato tutto”
L’onda lunga del Natale arriva fino a Carnevale, almeno a Sant’Ilario d’Enza e Calerno. A raccontarlo è Massimo Bellei, assessore alle attività produttive: “Sono stati distribuiti in questi giorni alle scuole di Sant’Ilario e Calerno i quasi duemila euro che abbiamo raccolto durante le festività. Si tratta di una cifra di tutto rispetto, ma è soprattutto lo spirito di collaborazione che sta alla base dell’iniziativa, ed il momento in cui è nata, a rappresentare davvero un valore importante per la nostra comunità”.
L’idea, infatti, è stata davvero di quelle vincenti: lo scorso Natale commercianti, amministrazioni, associazioni, insegnanti ed alunni delle scuole statali, comunali e parrocchiali di Sant’Ilario e Calerno, con il decisivo appoggio di una importante azienda di arredamento, hanno allestito il territorio comunale con circa 110 alberi di Natale, addobbati con balocchi vari. Ogni albero è stato personalizzato ed ha contribuito a rallegrare l’atmosfera del comune, oltre a fruttare circa 15€ ciascuno. Da qui la cifra ridistribuita alle scuole che la stanno investendo in materiali didattici e per gli atelier e le attività più onerose per le scuole.
“È stato veramente bellissimo far parte di questa iniziativa – ha commentato Massimo Bellei – non solo per il risultato finale, ma anche perché gli addetti del Comune, dagli uffici preposti agli operai cantonieri, hanno collaborato senza risparmiarsi. Così come i commercianti, che hanno fatto un lavoro magnifico, coordinando gli aderenti e distribuendo gli addobbi. Senza dimenticare che è stato un evento a impatto zero: gli alberi sono stati tutti recuperati!”.
Ma l’iniziativa ha anche un importante ruolo sociale: “Questo tipo di collaborazione è fondamentale in ogni momento della vita di una comunità – ha sottolineato Bellei – ma questa assume un valore particolare, dal momento che l’idea è nata dai commercianti, trovando pieno appoggio da parte dell’Amministrazione, dopo l’esperienza del primo terribile lockdown, in un momento nel quale era particolarmente importante dare un senso alle giornate vuote e soprattutto dare un senso, una speranza al futuro. In quei giorni si sono gettate le basi per questo evento e si è stabilito un modus operandi che vede pronti e reattivi i nostri commercianti perché il commercio di un paese ha qualcosa che i grandi marchi globali non possono avere: cuore, sorriso e creatività”.