
Da S.Ilario a Roma per l’Europa unita
Il 15 marzo si è tenuta a Roma una grande manifestazione per riaffermare i valori fondanti dell’Unione Europea. Tra le 50mila persone riunite in Piazza del Popolo c’erano anche molti santilariesi: abbiamo chiesto alla giovane Elisabetta Colli di raccontare questa esperienza.
(di Elisabetta Colli)
«Oggi questa piazza è di nuovo Ventotene»: le parole del giornalista Corrado Augias simboleggiano al meglio lo spirito di rinascita che per tutto il pomeriggio è stato protagonista dei discorsi degli oratori, rappresentando un punto in comune tra le tante idee diverse portate dalle migliaia di persone che hanno riempito piazza del Popolo. Una piazza colorata dal blu europeo, ma anche da decine di altre bandiere, ucraine, pacifiste e molte altre, simbolo della grande varietà di pensieri che si sono uniti a Roma con il desiderio comune di un’Europa unita nuovamente protagonista e incisiva. Questo paragone è importante non per un’analogia con le condizioni di allora ovviamente, ma perché evidenzia la necessità di riprendere in mano l’Unione, per non lasciare a se stessa la creazione politica più importante che possiamo vantare nell’ultimo secolo. L’Unione Europea non è una macchina autosufficiente, avviata da chi ci ha preceduto e che possiamo sfruttare fino a quando sarà il momento di passarla in eredità ai nostri figli, ma è un progetto costante che richiede cura e cambiamenti, richiede di essere corretto e sostenuto continuamente.
Uno degli interventi più significativi in questo senso è stato quello di Antonio Scurati, scrittore e giornalista, che ha concluso il suo discorso con queste parole: “essere contro la guerra non vuol dire rinunciare a lottare, anzi lottare è anche lottare contro la guerra. La democrazia è sempre lotta per la democrazia”.