
L’Europa di oggi e domani nelle parole di Bonaccini
L’europarlamentare ha incontrato a Sant’Ilario i cittadini della Val d’Enza in un'affollatissima serata organizzata dai Circoli PD locali
Posizioni chiare, idee concrete, nessuna remora nel prendere posizioni anche controcorrente. Il pubblico delle grandi occasioni, vivace e partecipe, che ha partecipato all’incontro di giovedì 20 al Parco San Rocco di Sant’Ilario, non è rimasto deluso dall’Europarlamentare e già Presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, che – assieme al segretario provinciale del PD Massimo Gazza e a quella di Sant’Ilario, Cecilia Bosio – ha fatto il punto sull’attuale, complicata, situazione del Vecchio Continente.
È stata la segretaria del PD di Sant’Ilario Cecilia Bosio a introdurre la serata spiegando che “abbiamo voluto offrire un’opportunità di confronto a tanta gente che normalmente non fa attività politica attiva, disorientata e preoccupata dagli eventi degli ultimi mesi e dalla convergenza di interessi e di metodo tra gli USA a guida Trump e la Russia”. Le ha fatto eco il segretario provinciale del PD Massimo Gazza che ha sottolineato come “il compito della politica a livello locale che i segretari portano avanti nelle comunità è proprio quello di offrire sedi di discussione per dare concretezza alla sovranità popolare ed al rapporto con chi occupa ruoli di primo piano”.
Poi l’intervento di Stefano Bonaccini che, fin dalle sue prime parole, ha ribadito la volontà di “essere chiaro” a partire dal primo punto: “In Europa, sulla proposta di rafforzamento della propria difesa, è stata messa in votazione la risoluzione di tutti i gruppi politici europei di maggioranza che sostengono la Commissione Europea, risoluzione che non era emendabile” sottolineando come “per noi europarlamentari PD era importante iniziare un percorso che ponga ponesse il tema della difesa europea e del suo coordinamento interno”.
Ma, ha precisato Bonaccini, “non abbiamo firmato una cambiale in bianco perché nel parlamento italiano, dove il PD ha votato compattamente, abbiamo chiarito con una nostra mozione, che o si pensa ad integrare la dotazione di mezzi e sistemi d’arma sotto un coordinamento europeo, riducendo sprechi e inefficienze, o saremo contrari al riarmo dei singoli Stati. O si pensa ad investire nella cybersecurity e nei sistemi satellitari europei, evitando di acquistare Starlink da Musk come vuol fare Meloni, o noi saremo contro. E poi va cambiato lo sciagurato e fuorviante nome, “Rearm EU”, che fa paura e non rispecchia le nostre intenzioni, e sostituito con “Defende EU”, che esprime invece un vero intento politico al quale vogliamo e dobbiamo arrivare. Un obiettivo politico che richiede una guida unica in politica estera e un coordinamento unico nel governo della nuova rete difensiva che si andrà a costruire. Difendersi non vuol dire essere bellicisti – ha chiarito ulteriormente Bonaccini – anche l’Italia ha una difesa che serve a garantire i cittadini da chi avesse mire espansionistiche contro di noi”.
L’ex presidente della Regione Emilia-Romagna ha poi sottolineato una nota personale: “ho due figlie e una nipotina di un anno e voglio che crescano in un mondo senza guerre. Ma so anche che la pace ha bisogno di un’Europa più forte e autonoma. Abbiamo vissuto per 80 anni sotto l’ombrello della Nato, che adesso Trump vuole chiudere. Io non affido il futuro delle mie figlie né a Putin né a Trump. Come ha detto Prodi: non c’è dissonanza tra difesa e pace”.
“Trump ha dichiarato all’Europa una guerra commerciale che sta infiammando l’economia e aumentando l’inflazione, i principali paesi alleati degli USA, ovvero Canada e Messico, sono stati costretti a reagire alzando a loro volta i prezzi delle forniture agli USA, principalmente energetiche, ma questo ci preoccupa perché il protezionismo e le guerre commerciali, storicamente, hanno poi portato a guerre vere. Dobbiamo pensare anche a ridurre il divario sociale – ha aggiunto Bonaccini – promuovendo la produzione di ricchezza e la sua distribuzione. I partiti sovranisti, come AfD in Germania, traggono consenso dalla crisi che colpisce i ceti popolari, noi dobbiamo produrre ricchezza e distribuirla in modo equo. Far rinascere la speranza nel futuro migliore e la consapevolezza che la cooperazione tra Paesi europei produce benessere e qualità di vita.
In questo c’è tutta la forza del lascito europeista e di libertà dei firmatari del manifesto di Ventotene, un testo che rappresenta un pilastro dell’Europa e che questa destra, che vuole riscrivere la storia, vuole abbattere in quanto non si riconosce nell’Europa progressista e solidale che, con tutti i suoi limiti, in questi anni è stata costruita.
Noi dobbiamo combattere sul terreno della cultura quindi e sul terreno concreto del benessere materiale individuando assieme ai territori i 4/5 punti fondamentali di un programma che sia in grado di rappresentare un’alternativa credibile aa questa destra che sta impoverendo il Paese.
A chi ancora oggi cerca visibilità e distinguo nel centrosinistra, dico che la sfida che abbiamo di fronte è troppo importante per dividersi. Quello che ci chiede la platea di stasera, composta da persone con idee anche diverse, è unità, protezione e speranza in un futuro migliore. Per quanto mi riguarda, avete visto che ho sempre rispettato il ruolo che mi è stato affidato nel partito senza posizionamenti strumentali, e credo che questo sia l’atteggiamento giusto che i partiti del centrosinistra devono mettere in campo con decisione. Vi dico – ha concluso Bonaccini tra gli applausi dei presenti – che sia io che il PD da questo punto di vista, faremo la nostra parte con tutte le nostre forze”.