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Ti consiglio un libro: “Gli occhi addosso” di Laura Capaccioli

Un libro potente, un grido accorato e un cammino nella sofferenza, una rinascita nella forza.

(a cura di Claudia Belli)

Il libro di Laura Capaccioli ci indica la strada della resilienza, capacità di  cui spesso ho parlato anche nella mia personale produzione poetico/letteraria. Racconta una storia vera, quella di una ragazza che ha quasi realizzato tutti i suoi sogni, ha studiato lingue, ne parla cinque, fa la traduttrice, si diletta a scrivere.
Siamo nel 2006, quando ancora il telefono mobile e internet non avevano preso pieno possesso della nostra vita privata e sociale. Laura vive e divide la sua vita tra il lavoro, i viaggi, gli amici, la bella e amorevole famiglia, la convivenza con Luca, l’uomo che ama e con il quale condivide sogni per il futuro. Vive, fino a quando la sua esistenza viene segnata dall’incidente che la mette di fronte alla dura realtà della malattia, del coma, dell’handicap, del mutismo nel quale la sua gola si chiude fino a che la fisioterapia non le riporta con tanta fatica il dono della parola. Deve convivere con una nuova Laura, imparare a gestire un corpo che non risponde quasi alla sua volontà. Il giorno prima viva, chiacchierona, indipendente, piena di troppe parole; il giorno dopo estratta per miracolo dalle macerie della sua auto e chiusa nel sonno del coma. Il miracolo che la tiene in vita non trova spiegazione in chi l’ha vista sotto il mezzo pesante che l’ha risucchiata. Il corpo viene trasformato dalle tante ferite, ricucito e curato da più operazioni, da più medici, da tante terapie alle quali Laura deve sottoporsi e con le quali convive tutt’oggi.

L’autrice Laura Capaccioli

Il cuore spezzato dalla delusione: l’abbandono, durante la sua ripresa, dell’uomo con il quale conviveva e con il quale aveva sognato di costruire qualcosa di indistruttibile Di indistruttibile, in questa storia, c’è solo lei, Laura, che come la maggior parte delle donne, è una guerriera resiliente che galleggia in mezzo al dolore trasformandolo in grande forza, in coraggio di affrontare gli occhi addosso. Sguardi che l’analizzano, la ricoprono di domande silenziose e di celati imbarazzi. Sperimenta l’imbarazzo di doversi, in alcune occasioni, giustificare per il suo stato davanti alla gente.

Laura vuole raccontarsi, si fa portavoce di una realtà che prima dell’incidente, la riguardava solo da lontano.
L’impatto contro quel camion è anche un impatto contro gli ostacoli che le piombano addosso nelle vesti di interminabili iter burocratici, difficoltà oggettive nel cercare di muoversi nella vita di tutti i giorni su una sedia a rotelle. L’ottenimento dei più banali aiuti diventa un incubo per chi, come lei, ha difficoltà a camminare, ha un occhio solo sul quale contare, una caviglia bloccata ed un braccio che non riesce ad alzarsi come prima. Diverse le sue ferite e molte le sue sofferenze. Ad oggi, Laura ha subito 18 operazioni e chissà, forse non è finita ma noi speriamo di sì!

Il libro è un grido disperato contro la burocrazia, l’inefficienza degli amministratori dei Comuni che dovrebbero sedersi su una sedia a rotelle e percorrere la città, inerpicarsi sui marciapiedi impraticabili perché anche se da un lato trovi lo scivolo per salirci con le ruote della sedia, dall’altra parte non ci sono e, durante il tragitto, trovi alberi e pali della luce ad ostacolarti e costringerti a scendere dal marciapiedi, con mille difficoltà e con il rischio di essere investiti da un auto. Dovrebbero trovare il posto auto per disabili occupato da gente che disabile non è.
Situazione che mette a dura prova chi, già in condizioni precarie, deve combattere per “privilegi” che gli spettano di diritto. Laura, vive una quotidianità “speciale” con la caparbietà e la voglia di tornare ad una sempre maggiore indipendenza fisica e lavorativa, ma spiacevole da una visione più ampia e oggettiva della situazione in cui si trova. Non si sente abbastanza tutelata dalle istituzioni che dovrebbero proteggere chi, come lei, fatica a riemergere nel mondo dopo aver acquisito oggettive disabilità che impediscono di svolgere le proprie attività quotidiane.

Mesi passati nel silenzio di una gola intrappolata dal tubo della tracheotomia, il buio della mente che deve imparare a riconoscere nuovamente le lettere dell’alfabeto, ricomporre le parole, e ricordare le lingue lungamente studiate. Il “vuoto sanitario” che rende impossibile curarsi nel luogo in cui vive, rende necessario il trasferimento in Emilia dove, all’ospedale San Sebastiano di Correggio (RE) trova la competenza medica di cui necessita per la sua fisioterapia e tutto ciò di cui ha bisogno dal punto di vista umano. L’avvento del Covid e la solitudine della sua casa, lontano dalle voci familiari, dagli amici, diventa voglia di raccontare al mondo la sua storia, di scrivere il libro della sua sofferenza, della sua disabilità e lo intitola “Gli occhi addosso”.
Quegli sguardi, ferite ancora aperte.

Laura denuncia la carenza degli aiuti per chi si trova nella sua situazione, la grande inadeguatezza dei luoghi pubblici, ancora non tutti dotati di percorsi per disabili e l’iter interminabile e insidioso per ottenere certificazioni necessarie. Ha presenziato a diverse presentazioni del suo libro, focalizzando l’attenzione sulla sicurezza stradale, ha parlato e raccontato la storia di una donna che ha subito ciò che nessuno immagina ma che, con forza e fiducia, riesce a farsi nuovamente strada nella vita e riprendersi la sua indipendenza e il lavoro di traduttrice.
Serve aiuto concreto e attenzione: chi amministra deve fare in modo di favorire l’integrazione di norme che assistano i disabili, che li aiutino a muoversi in sicurezza, a vivere la propria vita con dignità, a non sentirsi esclusi dalla vita sociale. Serve garantire l’osservanza di tali regole con maggior controllo.

Un dato importante che emerge dalla lettura del libro è la vicinanza della famiglia, degli amici, persone che non hanno abbandonato Laura. Ma cosa sarebbe successo se questo appoggio famigliare fosse mancato? Cosa succede a chi, questo aiuto non ce l’ha? Cosa ne è di chi esce da un coma, di chi si ritrova a ricomporre i pezzi scomposti del puzzle della sua vita, e nessuno supporta questa ricerca, questa rinascita?
Molte persone meno fortunate di Laura finiscono in centri che fungono da “parcheggio” per chi non ha altre risorse, per chi non ha possibilità. L’ importanza del sostegno è l’argomento su cui riflettere, la domanda a cui le istituzioni preposte devono rispondere.

Questo libro è un grido accorato, un cammino nella sofferenza, una rinascita nella forza.

GLI OCCHI ADDOSSO
Di LAURA CAPACCIOLI
Novembre 2022 Europa Edizioni s.r.l. Roma
Prefazione a cura di Claudio Repek

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