Agrivoltaico, Sant’Ilario vince ancora
La commissione interministeriale boccia il mega impianto. Esultano Moretti e la sua giunta. L’assessora Coisson: “fondamentale il lavoro coordinato di Comune, Provincia e Regione”.
Esulta il sindaco di Sant’Ilario Marcello Moretti e con lui la maggioranza che amministra il Comune. Ma esultano anche tutti i cittadini, che quel mega impianto completamente fuori scala proprio non lo volevano. Impianto che non si farà. La commissione interministeriale ha infatti emesso il suo parere e, come chiesto da amministrazione di Sant’Ilario, Provincia di Reggio Emilia e Regione Emilia Romagna, ha detto di no al mega progetto di privati che avevano intenzione di costruire un mega impianto agrivoltaico nell’area denominata Giambattista, circa 80 ettari di terreno agricolo, ovvero il 5% di tutto il territorio comunale di Sant’Ilario e Calerno, circa la superficie di 80 campi da calcio, che avrebbe dovuto ospitare pannelli fotovoltaici alti oltre 3 metri.
Una mostruosità nei confronti della quale si sono opposti sin da subito gli amministratori di Sant’Ilario, che hanno dato battaglia. E vinto, esattamente come accaduto il mese scorso, per i due impianti vicino al centro abitato di Calerno (della dimensione di 8 ettari ciascuno) che il Comune ha bloccato con motivazioni fondate e corrette, come confermato dal Tar.
“Se gli impianti di Calerno – ha dichiarato Eva Coisson, assessora a lavori pubblici e pianificazione territoriale – per dimensioni erano di competenza del Comune, come confermato dal Tar con la sua sentenza, questo invece esulava dalla nostra gestione. Noi, come amministratori, potevamo solo esprimere un parere da girare al Ministero. Per questo è stato fondamentale il lavoro svolto in maniera coordinata da tutti i soggetti coinvolti: Comune, Provincia, Regione Emilia Romagna, ma anche Bonifica e Servizio Igiene Pubblica di Asl hanno lavorato in sinergia, esprimendo tutte le valutazioni negative relative ad un progetto che la commissione interministeriale, ricevuta anche una valutazione da parte della sovrintendenza, ha bocciato senza alcuna esitazione. Siamo particolarmente sollevati – ha concluso Coisson – anche perché il terreno in questione è inserito nello Statuto del Comune come parte della nostra identità. Di fatto simboleggia l’essere santilariesi, cosa che abbiamo fatto presente segnalando anche le sentenze del Tar in tal senso, e siamo molto contenti di averlo protetto da una speculazione insostenibile per il nostro territorio”.
“Abbiamo sollevato con decisione il tema – ha commentato con grande soddisfazione il sindaco di Sant’Ilario Marcello Moretti – coinvolgendo il più possibile le istituzioni con il forte e convinto sostegno della cittadinanza che ha con grande senso civico condiviso un percorso che facesse leva prima di tutto su una normativa che mostrava troppe incoerenze e poca ragionevolezza. In particolare, è apparso fin da subito l’impatto troppo pesante su un territorio che da solo avrebbe dovuto sostenere uno sforzo superiore alle sue disponibilità in termini di territorio e di violenza al paesaggio. Anche le associazioni che si occupano di ambiente e di agricoltura hanno contribuito con decisione sempre in un quadro di una critica nel merito della questione. Tanti i tecnici, comunali, provinciali, regionali, che ci hanno aiutato ad analizzare al microscopio un corpus normativo nuovo e complesso per individuare, coordinandosi, le osservazioni. Infine va ricordato l’interesse dei parlamentari reggiani. Penso che i cittadini e noi tutti dobbiamo prima di tutto essere contenti perché si conferma che esiste uno stato di diritto e che quando una collettività decide di darsi delle norme nessuno può decidere di infrangerle come vuole. Questo non è, come alcuni hanno cercato di far passare, un freno allo sviluppo o al cambiamento ma semmai la garanzia che lo sviluppo e il cambiamento non possono avvenire sulle spalle dei più deboli a favore dei più forti e prepotenti. Così come gli argini – ha concluso Moretti – non fermano la forza dell’acqua ma la incanalano mettendola a disposizione di tutti”.