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Fotovoltaico a Calerno, serve una moratoria

La posizione condivisa dei parlamentari reggiani Ilenia Malavasi, Graziano Delrio e Andrea Rossi espressa in un incontro pubblico a Calerno

I parlamentari reggiani si impegneranno a chiedere una moratoria per garantire che anche gli interventi partiti prima che uscisse il decreto che impone alle Regioni di individuare le aree idonee o non idonee per la realizzazione di agrivoltaico e fotovoltaico debbano ricevere l’approvazione delle istituzioni locali su cui devono essere realizzati. Questo, in estrema sintesi, quanto emerso dall’incontro organizzato dall’amministrazione di Sant’Ilario alla sala civica di Calerno e che ha visto la partecipazione di un folto pubblico, interessato a capire cosa succederà all’impianto progettato sul loro territorio, che ha ricevuto l’opposizione dell’amministrazione locale. Ospiti, al tavolo dei relatori, i parlamentari reggiani Ilenia Malavasi, Graziano Delrio e Andrea Rossi. Assente Gianluca Vinci, che era stato comunque invitato dal sindaco di Sant’Ilario Marcello Moretti che ha condotto i lavori, e che si è scusato per non aver potuto partecipare causa impegni istituzionali.

“Le comunità locali hanno ragione a farsi sentire – ha sottolineato il senatore Graziano Delrio – perché ci sono interventi di dimensioni tali che impattano in maniera importante sul territorio che tocca poi alle amministrazioni locali gestire. Le amministrazioni, cosa che fa ulteriormente rabbia, non guadagnano nulla da questi interventi che sono, lo ricordiamo, privati. La cosa giusta da fare sarebbe imporre al Comune la produzione di un certo quantitativo di megawatt da energia pulita, ma poi lasciare all’amministrazione la decisione dell’area idonea ad ospitare l’impianto”.

Il parlamentare Andrea Rossi, sull’iniziativa di Gianluca Vinci, che ha chiesto al Governo di ripensare la gestione della cosa dando maggiore potere ai sindaci, ha commentato: “Siamo assolutamente disponibili a fare le cose in modalità bipartisan se serve alla comunità. C’è un tema di prospettiva, questa è una delle sfide da mettere in campo: come ridurre il consumo del suolo e come implementare il reddito delle attività agricole garantendo comunque la qualità dei prodotti utilizzando il fotovoltaico. L’obiettivo è arrivare nel 2030 a 80gygawatt di crescita di energia rinnovabile, pulita, rispetto al 2020. Quindi ben venga, in linea teorica, l’agrivoltaico, ma dobbiamo tenere in considerazione diverse esigenze. Per questo va messo in campo un decreto che stabilisca quali sono le aree idonee e quali non lo sono, facendo una pianificazione che parta dal locale, coinvolgendo Comuni, Provincia e Regioni”.

Ilenia Malavasi ha sottolineato come “dobbiamo fissare le regole che consentono e definiscono le aree d’intervento, magari identificando aree non di pregio, tutelando quindi il paesaggio, specie quando è importante come quello della Val d’Enza. Occorre realizzare al più presto uno strumento dedicato e chiaro. Serve una discussione condivisa per avere risposte chiare da potere mettere a sistema ”.

“Dobbiamo alzare la voce – ha concluso il sindaco Moretti – per dare informazioni al legislatore per fargli trovare il modo giusto di venire incontro alle esigenze dei territori locali. La scelta di optare per le energie pulite è senz’altro condivisibile, ma non è condivisibile il modo in cui si è deciso di realizzarla a Calerno, dato che ci sono palesi incongruenze sugli spazi scelti per intervenire rispetto al decreto sottoscritto. Per questo non smetteremo di farci sentire e di mettere in campo ogni azione possibile per far rivedere questa scelta”.

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