La dolorosa scomparsa di Germana Marmonti
Nel ricordo de "L'AggregAZIONE", associazione di volontariato che aveva contribuito a fondare e di cui era Presidente, il rimpianto per la perdita di una persona che si è dedicata interamente agli altri
Ci ha lasciato Germana. Ma in realtà non ci ha lasciato affatto. Ognuno di noi, ognuno del paese, può portare dentro di sé, un ricordo di lei. A Sant’Ilario la conoscevamo tutti, perché è stata la fotografa del paese, ma soprattutto perché aveva una parola per tutti. Aveva un carattere socievole e cordiale. Ma la ricordiamo tutti e soprattutto per le sue innumerevoli attività benefiche. Come Presidente della Caritas diocesana ha aiutato tantissime persone. E successivamente come Presidente de L’AggregAZIONE ha proseguito la sua missione. Ha sempre pensato ai poveri, alle persone fragili, a chi aveva bisogno, agli ammalati, ai disabili. Agli ultimi. E lo faceva in maniera assolutamente professionale.
Aveva le caratteristiche del leader e coinvolgeva tutti nelle sue idee di aiuto, dirigeva tutti e spronava le persone a fare, a fare il bene, a farlo meglio, a fare sempre di più per chi era stato meno fortunato. Il tutto divertendosi. Perché con lei il volontariato era una attività gioiosa non solo per coloro che lo ricevevano, ma anche e soprattutto per chi lo faceva. Era un modo per stare insieme. Per essere veri amici.
Per tutti aveva una parola, una battuta per sdrammatizzare la situazione. A molti riservava i suoi scherzi, fatti talmente bene che ci cascavi per forza, per poi scoppiare in una risata collettiva e meravigliosa. Germana è una persona che si è data interamente agli altri. Proprio come Madre Teresa di Calcutta cui aveva voluto dedicare la Caritas. Lei dava conforto. Ai bisognosi e ai volontari. Lei era poi una grande amica. Attenta alle esigenze di tutti. Molto rispettosa della dignità di ognuno. Germana era una forza della natura. E trasmetteva la sua energia a coloro che le stavano intorno. Non si arrendeva mai e le difficoltà erano per lei uno stimolo a fare di più e a fare meglio. Germana non ha avuto figli naturali, ma tanti sono stati i suoi figli adottivi. Primi fra tutti i bambini di Chernobyl a cui ha dedicato tutto il suo amore. Germana era una grande donna. Molto più della donna dell’anno, come l’avevano insignita. Era donna, madre, amica, sorella, zia e tanto altro per tantissime persone.
A Germana dobbiamo tanto. Raccogliamo il suo testimone. “Chi, nel cammino, ha acceso anche soltanto una fiaccola nell’ora buia di qualcuno, non ha vissuto invano”, come diceva Madre Teresa di Calcutta. Questa è stata la fiaccola, la luce di Germana. E questa sarà la nostra da oggi in poi. In suo onore.
L’aggregAZIONE