Halloween@Gazzaro!
Una divertente e spontanea iniziativa di quartiere nata quasi per caso al Gazzaro la sera di Halloween di qualche anno fa... che è cresciuta poco alla volta e si avvia a diventare una piccola tradizione locale. Per la gioia dei nostri bambini.
(di Massimo Bellei)
La sera di Halloween ero pronto. In casa, tranquillo, con un sacchettino di caramelle e “cioccolini” (come dice il mio nipotino piccolo), lì ad aspettare il campanello che suona per un “dolcetto o scherzetto?”. Sono passati alcuni gruppetti di bimbe o bimbi, un paio da soli, ma sempre col papà o la mamma, naturalmente. Timidi, sorridenti. Felici di ricevere anche solo UN dolcetto. Pure due gemelline bionde, che ho pensato “veh! Si sono vestite da gemelline di Shining”, ma erano poi gemelline e basta. Poi ho cominciato a ricevere messaggi da amiche e amici: “al Gazzaro c’è un sacco di gente!” – “hanno fatto una cosa bellissima” – “c’è anche la musica per la strada, e le luci!”. C’è chi dice che siano passate circa 300 (trecento!) persone!
Non potevo uscire di casa, ma il giorno dopo ho chiamato Marina (Cocconi), e mi sono fatto raccontare…
Marina, cosa è successo il 31 ottobre dalle tue parti?
Come ormai consuetudine da alcuni anni a questa parte, la sera del 31 ottobre festa di Halloween, le strade della nostra località Gazzaro si sono vestite a festa con zucche, lanterne e scheletrini e hanno accolto i bimbi che, accompagnati dai genitori, suonavano i campanelli chiedendo” dolcetto o scherzetto…”
Come ha avuto inizio questa cosa? Si avvia ad essere una tradizione.
E’ iniziata quasi per caso: una zucchetta intagliata e poco altro poi, vista la gioia e il divertimento sui visi dei bimbi, la cosa si è fatta sempre più curata, contaminando i vicini più volenterosi che si prodigano in allestimenti sempre più ricchi e fantasiosi, con sfondo musicale a tema e giochi di luci.
Quindi siete un bel gruppo…
La cosa bella di questa serata è la collaborazione tra le famiglie del borghetto, che nei giorni precedenti si consultano, si confrontano divertendosi molto e contribuendo a creare quello spirito di condivisione che invece oggigiorno si tende a perdersi tra il vicinato.
Tante case, per l’occasione, sono diventate scenari da brividi!
Sì. Ovviamente la mia. Poi Nunzia e Mimmo Tedesco. Anna Serra, Viviana Chiapponi e Loredana Peruggi, con Enzo. E parecchie e parecchi altri. Un bel gruppo, come ti dicevo.
E finalmente il 31 sera…
Sì! Poi arriva la sera tanto attesa e il fermento anima le viuzze, si accendono le candele e quando si sentono i vocii dei bimbi in lontananza è gioia. I piccoli arrivano ed è bellissimo sentire le loro esclamazioni di stupore per le novità che scoprono di anno in anno. Tanto entusiasmo ci sprona a fare sempre qualcosa in più e in meglio per gli anni a venire, e ci conferma nell’intento di fare sempre più nostra questa ricorrenza, che si, non è autoctona, ma ci immette in quel multiculturalismo che ormai ci dovrebbe appartenere ovviamente pur conservando le nostre radici.
Quindi il Gazzaro come New Orleans, in un certo senso… ma in una modalità tutta rivolta alle bimbe e ai bimbi, e alle loro famiglie. Un evento che viene voglia di valorizzare, rendere grande…
Ma che è bene che rimanga così come è nato: una esperienza di piccolo vicinato, che si apre agli altri. In fondo è il paese che sogniamo. E che in alcune occasioni si realizza.