L’indagine sugli appalti a Bibbiano e nell’Unione Val d’Enza
La giunta dell'Unione chiarisce alcuni punti e, nel rispetto del lavoro della magistratura, esprime solidarietà agli indagati
Pubblichiamo il comunicato stampa ricevuto dall’Unione dei Comuni Val d’Enza a seguito delle notizie apparse sui quotidiani locali relative all’inchiesta su due appalti effettuati dal Comune di Bibbiano e dalla stessa Unione.
In merito alle due indagini condotte dalla Guardia di Finanza in Val d’Enza sono uscite informazioni non corrette che si ritiene doveroso rettificare. In primo luogo nell’indagine sulla concessione degli impianti sportivi del comune di Bibbiano non sono coinvolti imprenditori ma bensì volontari presidenti di associazioni sportive dilettantistiche. Non si tratta pertanto di attività commerciali ma di servizi rivolti alla comunità, svolti attraverso attività di volontariato e senza fini di lucro. In secondo luogo l’importo di 2.500.000 euro che è stato riportato non rappresenta introiti ma il volume di attività di questi impianti tra corsi, utenze, manutenzioni e servizi, per i tre anni di durata della concessione. La concessione significa che i volontari che gestiscono si fanno carico di tutto: organizzare le attività sportive; pagare gli istruttori, le utenze e le pulizie; introitare le tariffe determinate dal comune per l’uso degli spazi e le rette per la frequenza dei corsi. Un’attività impegnativa, in tutto e per tutto rivolta alla comunità e senza fini di lucro, per stessa struttura delle associazioni coinvolte, riconosciute anche dal CONI per il loro valore sociale. In ogni caso non ci sono oneri a carico della collettività, perché le associazioni non vengono pagate ma versano anzi un canone al Comune.
Trattare temi così delicati attenendosi in modo rigoroso ai principi di verità rimane a nostro avviso uno dei capisaldi della legalità e di uno stato di diritto. Esprimiamo una forte preoccupazione sul fatto che la narrazione a cui abbiamo invece assistito colpisce al cuore e delegittima la generosità dei cittadini che volontariamente e gratuitamente si mettono a disposizione della comunità. Si tratta di un modello di solidarietà costruito negli anni, patrimonio di tutti e non di una parte, a cui non vogliamo rinunciare.
Con riferimento al bando della Polizia locale, nel dovuto rispetto del lavoro della magistratura,
rinnoviamo la nostra piena fiducia al Comandante Grazioli, con il quale abbiamo intrapreso un percorso di riorganizzazione a livello territoriale che continuiamo a portare avanti. Manifestiamo la nostra solidarietà e vicinanza all’assessore Matteo Curti e a tutte le persone che hanno ricevuto un avviso di garanzia. Di per sé non si tratta di un documento accusatorio, ma il modo in cui la notizia è stata presentata può averlo fatto pensare. Cogliamo infine l’occasione per esprimere un sentito ringraziamento e un attestato di stima alle lavoratrici ed ai lavoratori dell’Unione e dei Comuni, che con senso di appartenenza, rettitudine e professionalità si impegnano ogni giorno per il buon funzionamento dei servizi rivolti alla cittadinanza.