“Prendersi cura di sé e delle parole”, al femminile
A Sant’Ilario una tavola rotonda per riflettere su temi come violenza, dialogo, linguaggio, consapevolezza. Appuntamento al Mavarta sabato 15 maggio alle 10:30. L’assessore Giangrandi: “un percorso che nasce dal generoso impegno della nostra comunità”.
“Prendersi cura di sé e delle parole – Conversazione tra una donna e un uomo”. Questo il titolo dell’incontro che si terrà sabato 15 maggio alle 10:30 al Centro Culturale Mavarta di Sant’Ilario. L’incontro è gratuito e ci si può prenotare entro giovedì 13 maggio ai recapiti del Mavarta.
I relatori saranno Alessandra Campani dell’associazione “Nondasola”, Giacomo Mambriani dell’associazione “Maschile Plurale” e “Gruppo Uomini di Verona” e la giornalista Chiara Cacciani (Gazzetta di Parma) e socia dell’associazione “Maschi che s’immischiano”. Realizzato nell’ambito del progetto “Io sono mia”, l’incontro si inserisce nelle strategie del Laboratorio permanente per le Pari Opportunità e contro la violenza sulle donne.
“Il Laboratorio, qui a Sant’Ilario d’Enza – spiega il vicesindaco e assessore al welfare e volontariato Anna Giangrandi – non è solo uno degli obiettivi che l’attuale Giunta ha inserito nelle proprie linee programmatiche arrivando anche a dedicare un parco a due giovani uccise (Jessica e Anna) dalla furia di uomini, ma nasce da una viva sensibilità e dal generoso impegno di numerosi cittadini, associazioni di volontariato, scuole, servizi sociali e negozi, che da alcuni anni promuovono azioni e progetti molto concreti”.
Un esempio che coinvolge donne e uomini nella realizzazione degli eventi legati al progetto 365 Giorni NO! Eventi che richiedono giornate di lavoro durante l’anno coinvolgendo tante donne le cui realizzazioni (sciarpe dell’abbraccio nel 2019 e le mascherine nel 2020) permettono di sostenere i percorsi di donne accolte nel Centro antiviolenza di Reggio Emilia e, quest’anno, il percorso di educazione sentimentale per giovani donne nel nostro territorio.
Come ci racconta la volontaria Francesca Mancin che ha ben coordinato gli eventi: ‘Tutto è cominciato da un filo rosso, che nel 2019 ha unito duemila quadretti fatti a maglia e cento sciarpe. Le tante coperte colorate hanno decorato gli alberi della piazza e le sciarpe, definite “sciarpe dell’abbraccio”, hanno avvolto e protetto le donne. Un progetto tanto coinvolgente deve proseguire. Dallo stesso filo rosso è quindi nata una nuova iniziativa per questo anno, altrettanto appassionata e ricca di significato. Partirà presto il nuovo ‘Laboratorio di donne per le donne’ per realizzare il ‘Braccialetto della promessa’’. I fili si intrecciano, si annodano e avvolgono per rendere indissolubile un pensiero e una promessa da portare sempre con sé”. Ogni donna potrà scrivere una frase, una promessa da fare a sé stessa: “io mi prometto di…”.
“Queste frasi verranno raccolte – spiega Giangrandi – si potranno postare in forma anonima sui social; potranno essere stampate e messe nella confezione del braccialetto per essere vendute. Leggere la frase di una donna sarà come scartare un Bacio Perugina e leggere la citazione sul cartiglio. La scrittura delle frasi sarà libera e chiunque potrà farlo, anche gli uomini. La raccolta di questi messaggi potrà essere d’aiuto per capire quali sono le richieste delle donne, cosa vorrebbero promettersi e, in base a questo, si potranno valutare meglio gli argomenti da trattare negli incontri futuri. Il percorso del Laboratorio assume così, e sempre più, una sua consistenza e ci impegna tutto l’anno nel migliorare il dialogo fra uomini e donne, perché le differenze non siano limiti invalicabili, ma opportunità per comprenderci e valorizzare le nostre unicità. Nel cooperare per il bene comune del nostro paese possiamo dire insieme “Uso le mani per farti rialzare.”