Covid, il programma vaccinale di massa della Regione: 45mila dosi al giorno
Il Presidente Bonaccini: "pronti a garantire la copertura di tutta la popolazione entro l’estate, se avremo le forniture necessarie". Over 80, prenotazioni da lunedì 15 febbraio
Fino a 45mila dosi di vaccino al giorno, oltre 1,3 milioni al mese, col dispiegamento possibile quotidiano di 75 team e oltre 1.000 operatori in più di 70 punti vaccinali da Piacenza a Rimini. È quanto il sistema sanitario regionale può garantire in presenza delle dosi di vaccino necessarie. Un ritmo di somministrazioni che permetterebbe di immunizzare tutti gli emiliano-romagnoli entro l’estate. Con la priorità, una volta terminata l’attuale fase 1, che viene estesa anche alle forze dell’ordine, data alle fasce di popolazione più esposte al Covid: anziani, persone con più di 60 anni, quelle con patologie croniche, a rischio di malattie gravi o morte, disabili, insegnanti e personale scolastico ad alta priorità. E’ l’organizzazione messa a punto nel Programma di attuazione del piano vaccinale nazionale contro il Coronavirus della Regione Emilia-Romagna. Un programma flessibile, strutturato su quattro scenari diversi, perché basato sulla quantità di vaccini consegnati settimanalmente dalle case farmaceutiche, ma che prevede da subito una struttura organizzativa in grado di fare appunto 45mila dosi al giorno.
LE FASI DEL PROGRAMMA REGIONALE
Il piano vaccinale fissato a livello nazionale prevede diverse fasi di attuazione, con interessamento graduale della popolazione in riferimento a priorità di età, patologia e attività essenziale per la collettività. Su tutto il territorio regionale sta proseguendo la prima fase, avviata lo scorso 27 dicembre con il Vaccine Day e protratta oltre i tempi previsti a causa dei problemi di consegna delle dosi da parte delle Aziende produttrici. È riservata a: operatori sanitari/sociosanitari sia pubblici che privati accreditati, operatori sanitari libero professionisti, compresi i componenti delle organizzazioni territoriali (medici di medicina generale e pediatri di libera scelta); residenti e personale dei presidi residenziali per anziani; volontari/dipendenti delle associazioni che svolgono attività di emergenza; personale tecnico-amministrativo in presenza nei presidi sociosanitari, farmacisti, odontoiatri e, successivamente, gli operatori libero professionisti. Inoltre, grazie alla disponibilità di dosi di vaccino AstraZeneca, è stato possibile inserire nella prima fase di vaccinazioni anche le forze dell’ordine. Ultimate le vaccinazioni su questo target di popolazione – ad oggi sono state vaccinate 132.913 persone e di queste 89.364 hanno già completato il ciclo vaccinale con due dosi, per un totale di 222.277 vaccini somministrati – si procederà, tra fine febbraio e inizio marzo, con tutti i cittadini dagli 80 anni in su, che in regione sono 368.300: potranno iniziare a prenotarsi da lunedì 15 febbraio. Intanto, in questi giorni è già partita la vaccinazione a casa alle persone ultraottantenni in assistenza domiciliare e i loro coniugi se di età uguale o superiore agli 80 anni. La Regione ha già chiesto al Governo di inserire in questa fascia prioritaria anche le persone con disabilità al 100% non autosufficienti.
La seconda fase è basata su criteri anagrafici e di priorità: comprende infatti, oltre alle persone over 80 non vaccinate in precedenza, quelle in fascia d’età tra i 60 e i 79 anni (partendo dai 70-79enni a scendere), che in Emilia-Romagna sono quasi 1 milione (998 mila). E ancora: persone con comorbidità severa, immunodeficienza e/o fragilità di ogni età; gruppi sociodemografici a rischio significativamente più elevato di malattia grave o morte, personale scolastico, docente e non docente, “ad alta priorità”. Nel caso in cui i disabili al 100% non vengano inseriti a livello nazionale in fase 1, in Emilia-Romagna saranno vaccinati in questa fase, assieme atutte le persone con disabilità in condizioni patologiche a maggior rischio di sviluppare quadri gravi.
La terza fase sarà rivolta a insegnati e personale scolastico rimanente, lavoratori di servizi essenziali, carceri e luoghi di comunità. Infine, persone con comorbidità moderata di ogni età.
La quarta fase vedrà la campagna vaccinale estesa alla popolazione rimanente (dai 16 anni- come avviene ovunque secondo le indicazioni scientifiche – ai 59 anni).
Solo sulla base delle forniture attuali, a marzo saranno comunque già immunizzate oltre 500mila persone (per un milione di dosi somministrate) ed entro giugno tutte le persone e categorie a rischio. L’auspicio è ovviamente quello che possano essere disponibili molte più dosi, per accelerare con il programma vaccinale.
COME PRENOTARE LA VACCINAZIONE
Tutti i cittadini dagli 80 anni in su riceveranno la prossima settima a casa una lettera a firma del presidenteStefano Bonaccini in cui saranno spiegate le modalità di prenotazione. Per loro, a partire da lunedì 15 febbraio, saranno molteplici i canali possibili per effettuare la prenotazione: Cup, Farmacie Cup, prenotazione telefonica, Fascicolo sanitario elettronico, Portale regionale Salute. Per tutte le altre categorie, la possibilità di prenotazione sarà attivata progressivamente, sulla base del piano vaccinale. Infine, per le altre categorie in questa prima fase, viene mantenuta l’attuale modalità di prenotazione. La prenotazione avviene senza prescrizione del medico curante.