FLASH BATTERY, L’INNOVAZIONE “CERTIFICATA” DAL QUIRINALE
Flash Battery, fondata nel 2012 da Marco Righi (oggi CEO) e Alan Pastorelli attuale Responsabile Tecnico, è oggi leader nella produzione di sistemi di batterie al litio per macchine industriali. Di recente l’azienda ha ricevuto il prestigioso Premio Nazionale per l’innovazione 2020, assegnato direttamente dal Presidente della Repubblica Mattarella, a riconoscimento, come recita la motivazione del premio, “degli investimenti nella ricerca e innovazione dell’azienda, per lo sviluppo di prodotti tecnologicamente all’avanguardia e competitivi, in un mercato internazionale in continua e rapida evoluzione”.
(a cura di Marcello Moretti e Giorgio Spaggiari)
Per conoscere meglio questa importante realtà del nostro territorio, in continua crescita per fatturato e numero di occupati e che ha appena inaugurato la sua nuova sede a Sant’Ilario, abbiamo intervistato Marco Righi per parlare con lui degli obiettivi aziendali e delle nuove tecnologie legate alle batterie al litio.
Marco, in quanti paesi del mondo siete oggi presenti?
Oggi sono 54 paesi, avendo la fortuna di lavorare con clienti che producono macchine esportate in tutto il mondo. Ci siamo quindi dovuti strutturare fin da subito per supportare i clienti nel post-vendita in giro per il mondo ideando quello che oggi è il nostro fiore all’occhiello: il Flash Data Center, un software di controllo remoto automatico.
Chi sono i vostri principali competitors?
Aziende strutturate come noi in Italia, oggi, non ce ne sono. In Europa ci sono realtà anche importanti ma non hanno, come noi, una specificità di customizzazione così accentuata e questa è una leadership che vogliamo mantenere unita ad un target clienti con volumi medio alti e una forte necessità di personalizzazione.
Qual è il livello di investimento in ricerca e sviluppo che presenta oggi Flash Battery e quali gli obiettivi tecnologici nel prossimo periodo?
L’obiettivo principale è riuscire a far stare sempre più energia in minor volume possibile e risparmiando peso. La tecnologia sta evolvendo in questa direzione perché sulle macchine, riducendo i volumi, si possono installare più kWh garantendo più autonomia.
Ci sono poi obiettivi secondari ma altrettanto importanti come il poter utilizzare tutti i dati che abbiamo raccolto negli anni, anche tramite sistemi di intelligenza artificiale, per essere sempre più predittivi ed efficaci nel progettare le batterie per il futuro
Quali sono, oggi, gli obiettivi che l’Europa sta chiedendo dal lato batterie e sostenibilità?
Il mondo delle batterie al litio si sta evolvendo. Il nostro reparto R&D è molto attento a quelle che sono le direttive e i regolamenti Europei: Flash Battery è tra le 17 aziende europee impegnate in progetti comuni di ricerca e innovazione (I.P.C.E.I.) per la produzione industriale di batterie al litio di nuova generazione.
Si lavora inoltre a livello mondiale per essere sempre più sostenibili sotto l’aspetto ambientale e sociale: pensiamo al cobalto, per il quale si sfruttano ora paesi sottosviluppati per estrarlo. Le batterie che usiamo noi, ad esempio, sono già esenti da cobalto e per il prossimo futuro ci impegneremo sempre di più nella realizzazione di batterie sempre più sostenibili.
Se tu potessi realizzare un altro investimento per la tua azienda a quale penseresti?
Senza essere presuntuoso, oggi con il nuovo stabilimento non ci manca nulla, per cui faccio fatica a ipotizzare un possibile investimento. Fino a poco tempo fa non avevamo nemmeno la fibra ottica, e questo era un problema. Oggi per fortuna questa inefficienza è venuta meno ma, in generale, la fibra ottica e la banda larga sono ancora un problema per alcune zone e aziende in Italia.
Pensiamo solo allo smart working a cui ci ha obbligato il lockdown, oppure alla famosa DAD, la didattica a distanza. Come potrà funzionare senza una rete di connessione adeguata?
Perché è vero che adesso abbiamo la distribuzione della fibra ottica ma non arriva direttamente in casa come avviene in altri paesi europei. Da noi è l’ultimo tratto a mancare, quello che permette la completa realizzazione di un buon collegamento. Purtroppo restiamo sempre un passettino più indietro degli altri.
Ci sono opinioni diverse sul problema del processo di smaltimento delle batterie esauste e del loro recupero per la rimessa in circolo dei materiali. Cosa ci puoi dire?
Il riciclo ha un’importanza sempre maggiore, soprattutto considerando la quantità di batterie che verranno prodotte e poi dismesse nei prossimi anni. L’Europa non possiede ancora un ruolo di rilievo in termini di riciclo, ad oggi non ci sono molti centri di raccolta e smaltimento ma la ragione è solo una: il mondo delle batterie è un mercato relativamente giovane e c’è poco materiale da smaltire. Del resto si sta producendo in modo significativo solo da pochi anni e considerando che la vita media delle batterie va da 10 a 15 anni si può capire perché non ci sia ancora un una filiera del riciclo completa, anche se a livello mondiale si sta puntando a raggiungere entro il 2030 un riciclo che sfiori il 100%.
La filiera completa quindi si sviluppa di pari passo con la riciclabilità della batteria.
Certo, perché se qualcuno oggi aprisse un centro di raccolta non starebbe in piedi in quanto non c’è sufficiente materiale per farlo lavorare. Flash Battery in qualità di produttore di batterie al litio, assolve agli obblighi di legge aderendo al Cobat (Consorzio Nazionale raccolta e Riciclo) che gestisce per l’Italia lo smaltimento e il riciclo di pile e accumulatori. Il reparto di Ricerca e Sviluppo di Flash Battery è alla continua ricerca di materiali sempre più riciclabili e al contempo altamente performanti che garantiscano la massima efficienza della batteria al litio, contemplando sostenibilità e basso impatto ambientale.
Poi c’è un altro tema molto importante ed è il Second Life, cioè l’utilizzo della batteria per un secondo impiego, per una seconda applicazione dopo la fine della loro vita sui mezzi. E’ in un certo senso una soluzione affiancabile al riciclo che non va sottovalutata, applicabile per la maggiore nel settore dell’automotive.
Flash Battery ha avuto uno sviluppo e livelli di crescita annuale continui e importanti. C’è chi dice che, come per le piante, anche le aziende debbono trovare un terreno fertile di risorse umane e servizi adeguati nel loro territorio. Per un’azienda con una visione a livello globale, qual è il rapporto col nostro territorio?
Siamo abbastanza fortunati perché ci troviamo in un’area ad alta industrializzazione, in cui riusciamo a reperire la maggior parte dei componenti che ci servono, tranne ovviamente la nostra materia prima, le celle al litio. Se pensiamo ai nostri fornitori abbiamo una filiera molto corta visto che nel raggio di 50 chilometri abbiamo direi il novanta percento dei nostri fornitori, di cui molti legati alla elettrificazione, ai motori, ai controlli motore, agli elementi sterzanti, ai caricabatterie.
Voi promuovete visite di scuole e università alla vostra realtà aziendale: che rapporto avete impostato con scuola e università?
Con le scuole e le università abbiamo sempre provato a collaborare, magari per ispirare anche i ragazzi e trovare ogni occasione che c’è di portarli in visita da noi. Siamo sempre stati disponibili perché credo che siano le imprese che debbano orientare i ragazzi e a volte anche mettersi in prima linea nel fare formazione.
Credo inoltre che una delle eccellenze più grandi che abbiamo in Italia sia proprio la manifattura che, spesso, può essere un po’ più avanti rispetto anche agli stessi professori sulle nuove esperienze e conquiste tecnologiche.
Per questo abbiamo anche fatto da docenti in alcuni corsi universitari, per esempio in collaborazione con il Politecnico di Milano, l’Università di Parma e anche quella di Modena-Reggio, rendendo disponibili i nostri ingegneri per andare a informare sullo stato dell’arte di questa moderna tecnologia.. Conosciamo tante aziende che sono abituate a lavorare con motori endotermici o nell’idraulica meccanica ma adesso che ci si sta convertendo all’elettrico una delle prime domande che si pongono è: “abbiamo le competenze per fare questa evoluzione?”.
Quali sono i criteri di selezione del vostro personale tecnico e produttivo, anch’esso cresciuto significativamente negli anni?
Adesso ci troviamo in un momento abbastanza fortunato perché, se prima abbiamo fatto molta fatica a trovare del personale qualificato, oggi la nostra azienda ha un nome, il che aiuta, e l’essere in un settore tecnologico avanzato come il nostro è molto più attrattivo, ragion per cui arrivano molte candidature.