PRIMO PIANOVOLONTARIATO

Calerno Calcio: oltre allo sport c’è tanto di più

La società calcistica margheritina porta la spesa a casa dei cittadini della frazione, in collaborazione con il market ECU del Bellarosa

(di Diego Barbacini – dirigente Calerno Calcio)

E’ sicuramente il periodo più duro dal secondo dopoguerra e coincide anche ovviamente, con quello che è davvero il primo momento difficile per noi nuove generazioni. La difficoltà non è certo data dall’obbligo di dover rimanere in casa, ma la paura di passare inermi questo momento, sia per noi, che per i nostri cari e per i nostri conoscenti; in questo momento credo sia fondamentale il senso di comunità, che fortunatamente, in una frazione piccola come la nostra, non si è mai spento, forse un pò affievolito col passare delle generazioni; proprio partendo da questo senso di comunità, come società abbiamo deciso di attuare una linea di comportamenti e di scelte, per il bene nostro e del nostro paese; paese che a noi come CALERNO CALCIO, ha sempre dato tanto. Tornando ai primi giorni di crisi, dove allenamenti e campionati erano ancora in piedi, noi come CALERNO CALCIO, assieme a Fc70 e Sporting Club e d’accordo con Ufficio sport e Sindaco, abbiamo deciso di fermare subito gli allenamenti, nonostante la prima domenica dovessimo giocare tutti a porte chiuse; poi la federazione di Reggio Emilia ha sospeso tutti i campionati, mentre la regionale, quella a cui facciamo capo noi come Calerno, ha fatto uscire il comunicato che avremmo giocato a porte chiuse senza pubblico e dirigenti. Parlandoci in riunione, abbiamo deciso che non potevamo prenderci la responsabilità di esporre alcun nostro tesserato ad un rischio così alto, quindi, a nostra volta, abbiamo fatto uscire un comunicato, che ha trovato appoggio solo da una società del nostro girone, dove dicevamo che noi eravamo per la sospensione, era ora di dare un segnale. Fortunatamente il comitato regionale, a fronte anche delle voci dei futuri decreti, ha deciso poi di fermare tutto e tutti. Da quel giorno, non ci siamo più visti nè tra noi dirigenti, nè coi nostri ragazzi; non è una cosa semplice per persone che vivono di rapporti settimanali fianco a fianco e mano nella mano, perchè un conto è essere vicini nei momenti positivi, ma è proprio in quelli negativi, che ti serve una pacca, un abbraccio, una semplice chiacchiere e una semplice corsetta intorno al campo per smaltire rabbie e tensioni. Ecco che, grazie ad un nostro tesserato, utilizzando una piattaforma di video telefono per uso universitario, abbiamo iniziato a vederci tutti quanti, con una riunione settimanale, nello stesso giorno e alla stessa ora di un qualsiasi allenamento, per non perdere le nostre abitudini, per rimanere uniti ma distanti all’interno del nostro spogliatoio virtuale, ma soprattutto per avere notizie di tutti, ragazzi e dirigenti; dopo un primo momento di caos generale, non vi nego la commozione della prima video chiamata, nel vedere che tutti i miei ragazzi stavano bene, fortunatamente la tecnologia, internet e i telefoni, aiutano molto a far passare le ore di questi giorni. In seguito, abbiamo aderito alla raccolta fondi del nostro Comune, per l’USL di Reggio, donando ben 2000 euro, provenienti dai rimborsi dei ragazzi, dei magazzinieri e custodi e da quote volontarie dei dirigenti. Oltre a questo, in questi giorni proprio perchè siamo devoti al nostro paese e alle nostre genti, in collaborazione con Davide e Stefano dell’ECU di Calerno, abbiamo istituito il servizio di consegna di spesa a domicilio, per dare una mano alle persone in difficoltà chiuse in casa e a quelle che non se la sentono semplicemente di uscire per fare la spesa, cosa valevole solo per la nostra frazione. All’ECU preparano la spesa, mentre noi dirigenti e volontari, muniti di dispositivi di protezione, raccogliamo le varie liste e consegniamo gratuitamente a casa di chi lo vuole.
Così va avanti la vita di una piccola società come la nostra, le cui persone sarebbero al campo almeno 6 giorni su 7 a settimana; fare del volontariato e piano piano, programmare o avere idee per il futuro prossimo, per cercare di non rimanere impreparati con le prossime disposizioni; chiaro che preferiremmo essere al campo tutti assieme, il che sarebbe anche un segnale di una ripartenza, ma siamo realisti, il momento dice RESTATE IN CASA e ci atteniamo in tutto per tutto, credo che il calcio, nel nostro caso, venga assolutamente in secondo piano rispetto al momento e rispetto ai malati e ai defunti che abbiamo avuto nella nostra comunità; ci uniamo nel dolore di tutti, porgendo condoglianze alle famiglie colpite, non perdendo di vista quello che è l’obbiettivo del momento, rimanere COMUNITA’.
SIAMO MARGHERITINI E CE LA FAREMO.

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