"TI CONSIGLIO UN LIBRO"

“La notte” di Elie Wiesel

27 gennaio 2019: nel giorno della memoria un consiglio di lettura di uno scrittore che fu testimone diretto degli orrori dei campi di sterminio nazisti

Le parole che Elie Wiesel ha scritto in questo libro e che raccontano la sua prigionia nei campi di sterminio di Auschwitz, Buna e Buchenwald sono più forti e terribili delle immagini di un film. Deportato ragazzo insieme al padre, che poi morì in uno di quei campi, egli riusci a sopravvivere ma per quasi dieci anni non volle scrivere della terribile esperienza che ne segnò per sempre la vita. Solo nel 1955 uscì la prima edizione di “La Notte”. Lo scrittore, Premio Nobel per la Pace 1986, nato in Romania nel 1928 e di cultura ebraica, ci lasciò in seguito una serie di libri di testimonianze sulla Shoah e i campi di sterminio che rappresentano pesanti mattoni nella costruzione di una memoria storica e umana. Elie Wiesel è scomparso nel luglio del 2016.

Ne “La Notte” l’autore  parla in prima persona, testimone quindicenne di quegli orrori dei campi di sterminio voluti da Hitler. Egli non dimenticherà mai i piccoli volti di bambini i cui corpi aveva visto trasformarsi in volute di fumo sotto un cielo muto. Né quel silenzio notturno che gli tolse per l’eternità il desiderio di vivere. Il suo scritto è una sintesi vivente dell’Olocausto e fa della parola un’incarnazione dei fatti. La notte che dà il titolo al libro di Elie Wiesel è il buio che avvolge, un poco per volta, il cuore dell’uomo, lo sgomento dinanzi alla crudeltà, l’impotenza di fronte a quel cielo da cui si attende un segnale di speranza, anche piccolo, ma che continua a guardarci muto e indifferente.

Elie Wiesel

Con questo libro Elie Wiesel ci fornisce un importante contributo per non dimenticare, mai, ciò che furono i campi di concentramento e l’Olocausto. La brutalità, l’abominio, la bestialità, l’efferatezza, il disprezzo, la disumanità, la sopraffazione, l’annullamento perpetrati dall’uomo sull’uomo; quanto di peggio e di più vergognoso la storia ci ha consegnato: guai a scordarsene, guai a sottovalutare ove ci possa condurre il cieco e bieco razzismo che avvelena ancora oggi il mondo.

Si chiedeva Elie Wiesel, in un altro suo libro: se Auschwitz non ha saputo guarire l’uomo dal razzismo, che cosa potrebbe riuscirci? Questa domanda ci obbliga a riflettere e a fare lo sforzo di trasformare la sottesa risposta negativa che sembra prospetttare Wiesel, in atteggiamenti capaci di ribaltarla, di proporre un futuro ove non esistanto altri stermini, genocidi, olocausti. La memoria di ciò che fu quell’immane tragedia di cui Wiesel fu vittima ci aiuterà e i libri, con le loro testimonianze, aiuteranno la nostra memoria di uomini, di uomini liberi. (Giorgio Spaggiari)

“LA NOTTE” di  Elie Wiesel  –  Casa editrice: Giuntina – 2012

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