“LE NUVOLE” di Juan José Saer
Una «nave dei folli» attraversa la pampa argentina all’inizio del XIX secolo
Il libro di Juan José Saer, scrittore argentino scomparso nel 2005, uno dei più importanti e influenti autori della letteratura latinoamericana del secolo scorso, ci racconta di un avventuroso viaggio nella pampa intrapreso nel 1804 da un medico per condurre cinque soggetti con disturbi psichiatrici nella clinica dove verranno curati.
La storia nasce dal ritrovamento casuale di un misterioso manoscritto, il diario del dottor Real, che rievoca quel viaggio alla guida di una carovana di pazzi, indios, gauchos, donne di malaffare, soldati e animali. Il viaggio della carovana, da Santa Fè a Buenos Aires, dura più di un mese e, a peggiorare la già difficile convivenza della variegata umanità che ne è parte, si aggiungono le calamità naturali: prima un caldo inaspettato, poi una tormenta, infine un incendio. L’avvincente e picaresco racconto si dipana tra paesaggi strabilianti (per il senso di meraviglia che provoca ogni scoperta), acquitrini, deserti, presagi e immagini evocative e mistiche (tratti tipici della letteratura sudamericana), e sembra dipingere i colori della pampa argentina, sonnacchiosa, apatica, ma pronta ad infiammarsi d’un tratto, a sostituire i toni tenui con i toni accesi e rutilanti.
Questa sorta di ospedale ambulante, una nave dei folli immersa nelle acque agitate della malattia mentale, è caratterizzata da pittoreschi personaggi (Saer è molto bravo a descrivere l’esperienza e i caratteri degli individui): Prudencio Parra, un introverso catatonico con i pugni sempre serrati, tanto che le unghie lunghe gli feriscono la pelle; Teresita, una suora convinta che l’amore carnale e l’amore divino possano coesistere ben oltre ogni concetto di blasfemia; Troncoso, un iperattivo insonne, brillante e autonomo; Juan Verde che ripete sempre le stesse tre parole con modalità diverse, e suo fratello Verdecito che emette grugniti, balbettii, pernacchie. La carovana è scortata da un nutrito seguito di soldati, guide e prostitute..
Con la minacciosa presenza delle nuvole, in un orizzonte che sembra immutevole e che non lascia mai intravedere la meta, si arriva a perdere la cognizione del tempo e a dimenticare le ragioni del viaggio: ogni differenza viene annullata e la follia sembra l’unico elemento in grado di dare colore a un mondo altrimenti piatto e monotono. (Giorgio Spaggiari)
“LE NUVOLE” di Joan Josè Saer – Casa editrice: La Nuova Frontiera – 2017