TUTTE LE LETTERE D’AMORE: NO alla violenza sulle donne, con la Bellezza
di Massimo Bellei
La Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne diventa per Sant’Ilario, con 365 GIORNI NO! #2, l’occasione per portare il paese a teatro. Ho incontrato Luca Menozzi, ideatore e attore in TUTTE LE LETTERE D’AMORE, lo spettacolo che vedremo venerdì 23 novembre alle 21, al Piccolo Teatro in Piazza.
Luca, cos’è, come è nato lo spettacolo?
Si potrebbe dire che l’embrione è nato quasi per caso un paio di anni fa; mi era stata chiesta dalla Biblioteca Maldotti di Guastalla la disponibilità per riempire una spazio di circa mezzora all’interno dell’evento “tutto in una notte”. Avevo già letto lo scambio epistolare tra Dino Campana e Sibilla Aleramo e da lì è partita l’idea e insieme alla mia amica e coprotagonista Emanuela Cardelli abbiamo cercato altre lettere. Quella mezz’ora di sole letture è stata ben accolta dal pubblico e quindi abbiamo pensato di sviluppare il progetto in un vero e proprio spettacolo, abbiamo cercato altre lettere e aggiunto i brani musicali. Sono lettere d’amore vere, scritte da personaggi importanti del passato, scrittori, filosofi, poeti, artisti, queste lettere ci portano nelle loro storie d’amore e per ogni storia abbiamo abbinato, non casualmente, una canzone.
Lo avete già replicato varie volte. cosa si prova?
Noi proviamo ad ogni replica la stessa emozione e speriamo di trasmetterla al pubblico: gli amori che raccontiamo non sono felici, sono amori non corrisposti, traditi, lontani, impossibili, sono amori passionali e bellissimi, che portano ferite anche profonde nei cuori di chi li ha vissuti, ma sono ferite fatte di sentimenti, questo è il punto. Amare significa mettersi in gioco, sapere che l’amore può portare anche sofferenza e dolore, ma la violenza no, quella con l’amore non c’entra nulla, amare non è possedere.
Una lettera d’amore evoca tempi diversi da quelli odierni (whatsapp, like, visualizzazioni instagram). Cos’è oggi una lettera d’amore?
Oggi le lettere d’amore non si scrivono, la tecnologia le ha spazzate via, non scriviamo più nemmeno le cartoline quando andiamo in vacanza, scattiamo una foto e la inviamo su whatsapp, non costa niente e arriva subito. Non credo si debbano demonizzare questi “mezzi moderni”, credo che anche i protagonisti delle nostre lettere ne avrebbero fatto uso volentieri se li avessero avuti a disposizione, certo oggi non avremmo avuto le loro splendide lettere da leggere, per emozionarci insieme.
Nel vostro spettacolo c’è musica, poesia, danza… il Bello a cosa serve nella vita? a cosa porta, secondo te?
Oltre alle lettere ci sono le canzoni, alcune poesie e c’è anche il tango, tutte forme artistiche che da sempre si nutrono dell’amore e della bellezza; io non so se la bellezza salverà il mondo, ma di certo ci emoziona, può scaldarci il cuore e consolarci.
venerdi 23 novembre, Piccolo Teatro, Sant’Ilario d’Enza.
info e prenotazioni centroculturale@mavarta.it – 0522671858